La preghiera per le vocazioni ha radici nel desiderio personale di Gesù, che ha raccomandato di pregare il padrone della messe perché mandi operai nella sua messe. La primitiva comunità cristiana ha preservato con amore la sua parola nel vangelo secondo Matteo (9,36-10,1) e secondo Luca (10,2) e in modo diverso nel vangelo di Giovanni (4,35). I Padri della chiesa greca e latina hanno svolto un ruolo particolare nell’infondere nei fedeli il comando di Gesù. L’esegesi del detto non è stata sempre uniforme a causa della flessibilità del termine messe, che indica sia il campo coltivato sia il grano prodotto. La variazione di significato influisce nella sua comprensione teologica: si tratta del dono divino della messe all’umanità o una messe di popoli che attendono di essere evangelizzati? La presente ricerca raccoglie in modo critico il pensiero dei Padri dei primi tredici secoli sul senso della messe, degli operai e della preghiera per gli operai della messe. Essi hanno accolto il detto non come un monolite ma come parola, che si modula con accenti diversificati. La ricerca, come in un mosaico, pone in risalto la bellezza del detto, che sollecita gli uomini a scoprire il proprio ruolo nell’unico progetto divino di salvezza. Il lettore avverte di esservi inserito per favorire anche oggi la crescita del dono di Dio.